Una parola in prestito dalla lingua tedesca (Zukunft = Futuro). Un nome per un’intera costellazione di menti, idee, identità multiple, folli, contraddittorie, visionarie. Si fondono, si respingono, si rincorrono nello stesso corpo. Un cortocircuito visivo, emotivo, creativo. Una creatura camaleontica che cambia pelle, occhi e voce a ogni nuova incarnazione. Oggi è glitch e minimalismo, cyberpunk e brutalismo, pop acido e spiritualità digitale. E domani? Domani è il futuro. Domani è Zookunft.
Partendo da ciò che prima era solo fisico, ZookuNFT lo ha mutato e lo ha spinto nel cyberspazio. Da ciò che era a ciò che sarà. Carta, muro, corpo, schermo: tutto può diventare superficie di lavoro. L’arte non è un formato ma un flusso: si deforma, si contamina e si lascia contaminare. Nessuna distinzione tra fisico e digitale – ogni mezzo è vivo e utile, purché serva alla visione e per questo non si è limitato al digitale ma ha preteso arte da ogni forma e da ogni superficie.
Non c’è nessun feticismo per lo strumento: se serve, si usa. Se non esiste, si inventa. È l’attitudine che conta”.
È agenzia, talent scout, collettivo, laboratorio, identità e arte allo stato puro.
Si muove fluida tra reale e digitale, tra metaverso e strade, tra gallerie e spazi alternativi, portando conoscenza e visione ovunque ci sia terreno fertile per immaginare il futuro. Non un’etichetta, ma un viaggio nel cyberspazio con in sottofondo una base synthwave.